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Cari lettori,

Anche in questo numero, la rivista musicale “Dirigo” apre un’importante finestra sulle attività dell’Associazione Nazionale Direttori di Coro Italiani – come sempre, all’insegna della condivisione delle esperienze musicali e delle risorse culturali – offrendo interessanti testimonianze sulle molteplici opportunità di formazione insieme ad una varietà di stimoli utili alla pluralità di figure attivamente impegnate nel settore della coralità.

Un particolare risalto non può che essere riservato alla seconda edizione del Campus Corale Internazionale di Assisi, premiato da una nutrita affluenza di partecipanti provenienti dalle diverse regioni italiane: un successo suggellato dalla presenza del M° Randall Stroope – socio onorario di ANDCI – e dei rappresentanti delle associazioni dei direttori di coro provenienti da Argentina, Colombia, Ecuador, Spagna e Brasile, che in questa cornice tutta italiana hanno sottoscritto il General Agreement, ovvero il regolamento costitutivo della Federazione Internazionale delle Associazioni Nazionali dei Direttori di Coro (IFCDA).

È ormai di pubblica evidenza come le iniziative avviate e le nuove proposte progettuali, sempre pronte a cogliere e valorizzare ogni contributo di idee messo a disposizione per la crescita comune, abbiano consolidato l’unanime

riconoscimento della nostra associazione come entità profondamente radicata nel tessuto culturale della coralità, sia in Italia sia all’estero. Ne sono più recente testimonianza anche il percorso formativo avviato dal maestro Walter Testolin presso il castello di Gesualdo (AV), col proposito di mettere in rete i più importanti centri della musica rinascimentale in Italia, e la masterclass sulla leadership tenuta dalla dr.ssa Emanuela Chemolli a Riva del Garda (TN), con l’obiettivo lungimirante di trasferire anche al profilo professionale del direttore di coro – come già avviene per la figura del direttore d’orchestra, nel programma formativo della London Symphony Orchestra – gli esiti più interessanti delle ricerche sulla leadership sviluppate in ambito sociologico, psicologico, neuroscientifico e del management.

La visione e la complessiva capacità progettuale dimostrate da ANDCI, dalla sua costituzione ad oggi, ne acclarano la speciale autonomia, la forza del contributo che è in grado di offrire al mondo corale e le sue stesse ragioni istitutive.

Un percorso solo poco più che triennale, che dunque può dirsi appena iniziato, eppure già costellato dagli apprezzamenti e dai riconoscimenti ottenuti non solo nel contesto delle istituzioni nazionali italiane, all’esito di bandi e procedure ministeriali cui fin dalla sua costituzione ANDCI ha partecipato con valutazioni e riscontri di riguardo assoluto, ma anche sulla scena internazionale: promuovendo con successo la nascita della Federazione Internazionale IFCDA e aderendo alla rete della European Choral Association – Europa Cantat.

La consapevolezza dei risultati conseguiti, fin qui e in così poco tempo, piuttosto che alimentare forme di autocelebrazione fini a se stesse, rappresenta per tutti noi un forte stimolo a indagare le motivazioni che fanno di questo nostro sodalizio una vera e propria comunione di sensibilità.

Anche per questo è sempre aperta la riflessione comune: su quali siano i profili delle persone che questa nostra associazione è chiamata a rappresentare, i bisogni che occorre interpretare, le modalità e le soluzioni per cercare di animare continuamente e migliorare progressivamente le nostre esperienze corali.

I direttori e le direttrici di coro sono artisti, che creano magie nutrite di suoni e di emozioni ricorrendo al proprio gesto e alla propria capacità espressiva per suggerire, orientare, condividere ogni intenzione comunicativa. Questa è la qualità che primariamente ci appartiene e che costituisce il fine ultimo della nostra formazione e delle nostre relazioni umane: la coscienza stessa, infine, su cui si fonda ogni nostra personale vocazione verso questo “strumento” straordinario che è il coro, per sua natura fatto di persone, ciascuna con il proprio caleidoscopio di emozioni, passioni, culture, aspirazioni e motivazioni.

In questa prospettiva, ANDCI supporta tutti coloro che vogliono fare la differenza, incoraggiando ciascuno a smettere di lamentarsi perché stanco di un passato “insoddisfacente”. Chi ha voglia di osare, costruire, integrare, condividere, trova qui uno spazio di espressione e crescita: una comunità orientata al cambiamento, di cui ciascuno si può sentire artefice – secondo una visione personale e al contempo condivisa – impegnandosi per un mondo corale sempre nuovo e in movimento.

Anche da tali premesse ne consegue come appartenere ad ANDCI non vuol dire essere contro altre realtà: ANDCI accoglie tutti coloro che hanno voglia di incontrarsi in un contesto di confronto e in piena libertà di scelta, consapevoli di poter trovare una propria dimensione culturale e uno spazio in cui collocare la personale identità artistica. Tale visione della realtà associativa e federativa deriva dalla centralità riconosciuta alla libertà di scelta personale, che rappresenta non solo un principio irrinunciabile per ogni individuo, ma un fondamento valoriale al cui rispetto tutte le entità rappresentative non possono che essere improntate. Tante persone generano pluralità di idee e ogni associazione rappresentativa si fa portatrice di una varietà di attività e offerte formative, secondo le possibilità e le condizioni in cui opera e in coerenza con la visione artistico-culturale che interpreta.

Il pluralismo è sempre principio di democrazia e al contempo di qualità. Un grande musicista e uomo di coro come il M° Mino Bordignon – avrebbe compiuto cento anni nel 2021 – era solito osservare, con un’immagine particolarmente efficace, come un breve lied di Schubert valesse una lunga sinfonia di Mahler o una breve lirica di Leopardi o un’opera epica del Tasso: perché ciò che conta è la natura intrinseca delle cose, le energie che essa sprigiona e il talento nel saperle utilizzare. Facciamo anche nostre queste parole illuminate, riconosciamone il valore nel contesto di questo nostro sodalizio e diamone instancabile testimonianza nelle nostre realtà corali.

About Post Author

Roberto Maggio

Docente di Flauto presso il Conservatorio di Musica di Avellino. Visiting Professor presso Truman State University, University of Columbia-Missouri (USA), Silla University of Busan (Corea del Sud), Aichi Prefectural University of Fine Arts and Music (Nagoya - Giappone). Ha tenuto concerti in Italia, Austria, Olanda, Grecia, Polonia, Corea del Sud, USA, Cina e Giappone. Come direttore dell'Orchestra Giovanile del Conservatorio di Musica di Avellino ha tenuto concerti in Italia, Lituania, Turchia. In conservatorio collabora con Rosario Totaro ai laboratori per ensemble vocali. Ha iniziato i corsi di direzione corale con Guido Messore. Ha frequentato i corsi della Scuola Superiore di Formazione per direttori di coro della Fondazione “Guido D’Arezzo”. E' direttore del Coro Laeti Cantores di Salerno e dell'Ensemble Vocale Academia. Ha tenuto masterclass corali presso la VDU University di Kaunas (Lituania) e la University Of Winchester (UK). Ha diretto, in qualità di direttore ospite, in Francia (Ensemble Vocale LA SESTINA di Nizza), in Giappone (Coro da Camera della Aichi Prefectural University di Nagoya), in Regno Unito (Winchester Consort, coro da camera della University Of Winchester e l’Ensemble Vocale ACADEMIA) presso la locale cattedrale. È membro della ACDA (American Choral Directors Association)
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